su un sentiero sterrato tra la polvere e il cielo.
Sopra alla ghiaia del bivio notturno.
La bici al mio fianco respira in silenzio.
Davanti è la città:
sulla tangenziale sfrecciano le auto
in un gioco di suoni e rumori, nello specchio di fari e
lampioni.
Alle mie spalle una festa:
gli schiamazzi in primo piano coprono in parte i bassi della
discoteca;
le casse rimettono musica che
in confronto il motore dei bolidi è un’aria di valzer.
E ancora grida di gioia,
che sono urla disperate di chi invoca aiuto e non lo sa,
le cui vibrazioni arrivano fino all’erba
per comunicare tutto lo smarrimento di una generazione, di
una società, di un’epoca.
Il sentiero stellato nel cielo notturno,
dove gli astri sono segnavia che tracciano il cammino di
viaggiatori spaziali.
I ragazzi e le ragazze gracidano dietro di me.
E’ qui la festa, nel silenzio del bivio;
e a godersela tutta è la bicicletta -
perché io sono nient’altro che polvere.
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