giovedì 2 aprile 2015

14.



Il mio silenzio logorroico discute col silenzio di mio padre. Gli echi delle sue bestemmie rimbombavano tra le pareti del nostro alloggio peudo-popolare, facendo tremare l’ulivo che mia mamma incastrava dietro al crocifisso in cucina e ai calendari porno sopra il letto di mio cugino. Durante i pasti, quando la tv ci lasciava parlare, entrava in scena sua maestà il silenzio. I nostri genitori si regalavano vicendevolmente cristalli liquidi nelle ricorrenze più importanti, come ad esempio le nozze di amianto. La dote matrimoniale era una dote rara fintanto che la tassa patrimoniale era prassi assidua. Infine, la condivisione dei beni comprendeva il corredo cromosomico. Ad ogni modo, mi sposerò con un avverbio. I viaggi di nozze venivano organizzati dalle agenzie di rating: li portavano su razzi e siluri last minute, quand’anche su isole ecologiche da sogno (lucido). Dopo anni avevamo finalmente capito che l’Isola che non c’è altro non era se non un’isola ecologica a scomparsa. I televisori a schermo piatto rassomigliavano alle tette delle nostre sterili compagne mentre quelli al plasma subivano abbastanza di frequente abbondanti trasfusioni. A ben vedere, un giorno Monade mi disse: «…e la vita fino a oggi mi ha insegnato all'incirca tutto ciò che non vorrò mai più rifare.» N.B. e P.S. farò incidere sulla mia lapide. Scriverò il mio testamento su di un post-it. Prenderò a cinghiate la mia ombra. Prima di addormentarmi indosserò occhialini 3D. Del mondo l’inventario compilerò questa notte. L’ancien regime verificava la nostra condotta attraverso la gabella del Sali e Tabacchi. I giullari del reame, ogni 27 del mese, rubavano il rame in stazione o nella necropoli. Le guerre spaziali si combattevano di trantran finché non fu firmato un patto di non belligeranza tra i naziskin trapiantati e gli squatter del collettivo finanziato dal Rotary. L’area 51 era lo spogliatoio femminile della palestra e i marziani erano semplicemente extracomunitari immigrati da rispedire tosto a casa. Il cartello dei lavori in corso adornava l’ingresso del girone degli assuefatti. Rammento in ogni modo con piacere le avventure di questa galassia.

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