giovedì 2 aprile 2015

6.



I volatili, da noi, emigravano durante l’estate, per sfuggire al martellante tormento del tormentone delle radio[1]. Le spiagge si riempivano di ombrelloni scettici, di sdraio epicuree, di corpi plastificati. Gli spaventapasseri entravano in cassa integrazione quando i sindacati lasciavano i loro nidi. I cuori davano le dimissioni. Il magazziniere dell’anima assunto come stagista; licenziati i giardinieri della flora intestinale. Pesci Samurai, Stalagmiti e Galassie, Meduse immerse in mondi geometrici®. Pertanto, il mio ingresso ufficiale nella società civile avvenne senza intermediari. Riconobbi immediatamente il mio istinto metallizzato e mi intrufolai sagacemente nei polmoni della routine. La macchina mi stava assorbendo meccanicamente, incastrandomi tra i suoi ingranaggi cigolanti, tra le brugole lestofanti e gli irritanti bulloni. Eravamo tanti in quell’eden dismesso, a rantolare tra i neon ad altissimo consumo energetico, ignari dei contratti stipulati tra dei e titani. Lo sciopero bianco ricordava la neve dei film americani; quella “vera” era poca, liquida e grigio-topo. Lo sciopero a gatto selvaggio ci fa sentire più umani. Lo sciopero a singhiozzo era ricorrente per chi, prima del lavoro, passava da Sofia per un corretto al bar della stazione. Lo sciopero a scacchiera: noi le pedine, come sempre. Ora, gli amplessi burocratici con Sofia erano questione di ormoni. D’altronde, la sessualità altro non è che un rimaneggiamento del genotipo di due individui. Il bacio è nient’altro che uno scambio di germi e saliva. Il condom, a forma di condor (sic!), calzava a pennello, grazie al condono. L’aria condizionata condizionava i condomini in maniera consensuale. I divorzi tra preti e figli ricorrevano in appello. All’appello della De Magistris Eidos rispondeva, per lo più, russando; a quello del direttore di gara era l’unico che non diceva né buongiorno né tantomeno grazie. E’ interpellando Eidos che ho trovato il mio codice fiscale. Ho fatto l’occhiolino ad Alice, in modo da immortalarla in un’eterna polaroid.


[1] cfr. e percorri Afterhours, Milano circonvallazione esterna.

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