Il viaggio più
lungo che abbia mai fatto è stato dal mio letto al cesso. Conosco così bene le
pareti della mia stanza che potrei perdermi. Le spie della S.p.A. erano
facilmente riconoscibili a causa di spiacevoli spie intermittenti. Le fiamme
gialle ci tenevano a debita distanza dietro alla linea gialla. Le stazioni di
servizio erano oasi di un deserto assai poco servizievole. I benzinai sputavano
lingue di fuoco[1]. Quelli delle medie
sputavano giù dal cavalcavia. Le pompe della benzina divennero lanciafiamme
utili per le pompe funebri. Sofia facea il pieno di pompini grezzi durante
l’orario continuato. Alle trivellatrici non restava che il solito self-service.
Probabilmente i mangiafuoco anonimi erano anche bulimici. Sulle scale
antincendio dell’itis scoppiavano liti accese da sedare coi petardi e, in
aggiunta, si bruciavano spinelli che manco i piromani d’estate. Alcuni
cercavano l’anima gemella negli oroscopi; altri inviando sms; altri ancora la
compravano direttamente dalle macchinette automatiche, situate accanto alla
videoteca porno (spesso con lapsus coscienti). Monade componeva “La tristezza
dell’happy hour” in do diesis minore nel tempo di una sigaretta. Il nostro
destino era provvidenzialmente segnato dall’empatia e dalla cirrosi epatica. L’acidità
ci corrodeva lo stomaco, e anche lo spirito. Sedavano le nostre menti tenendole
sotto spirito. Ci prudeva in continuazione il cervello[2]. L’alba
al tramonto era ordinaria amministrazione festiva. Dodici paia di nervi cranici
e nemmeno uno stimolo che secerni una cazzo d’idea. Un crampo all’encefalo. Nei
parcheggi a pagamento versatili poeti versavano sugli scontrini versi in
endecasillabi: la critica letteraria apprezzò in modo particolare lo
starnazzare in rima delle pettinatrici e i camionisti maledetti che
articolavano i pensieri per sillabe onomatopeiche. Gli aedi più audaci
poetavano in terzine elogiando le formidabili gesta del terzino sinistro, il
quale aveva la terza media. Gli operatori dei call center, invero, cantavano
liriche in sestine invocando la cinquina del superenalotto. Le puttane della
sopraelevata fungevan’ da muse e l’alloro si svendeva col 3x2. I 4x4 marciavano
tra le palme farisaiche e al terzo casello resuscitavano. Nel fine settimana si
muore – e non solo per le stragi del sabato sera o per i pirata della strada. Gli
sponsor facevano a gara a chi riusciva ad accaparrarsi l’esclusiva per i
decessi più spettacolari. Le nascite in diretta assicuravano un picco d’ascolti
straordinario, garantendo ampie percentuali di share. L’insegna del “Pronto
Soccorso” rappresentava il faro delle nostre odissee notturne. Durante
l’attività onirica, diventavamo dei registi/attori porno formidabili e le
nostre prestazioni valevano approssimativamente cento talleri. Nondimeno,
mettere gli accenti sulle consonanti sarà un gesto consolatorio. Alice, dicono
che il cuore di un uomo abbia un ritmo fisiologico di circa 70 battiti al
minuto e che ogni uomo ha un cuore destinato a compiere, in media, 3 miliardi
di battiti – pagherò gli straordinari.
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