Sono circa le
ore 17 e mi aggiro per la cucina alla ricerca di qualche dolce sfizioseria da
abbinare al caffè. Apro la credenza e trovo una confezione semi-integra di
biscotti: le rinomate “Paste di Meliga” di Nonna Lucia. E un particolare
stampato sull’etichetta mi offre un ottimo spunto di riflessione. Un’espressione
semplicissima, ma densa di significato: Antica
ricetta – dal 1920. Mi rendo conto che tra le persone è molto diffuso un
pregiudizio, quello dell’autorità indiscussa del passato. Per quale motivo il
grafico che ha progettato quell’etichetta ha pensato bene di metterci quell’ Antica
ricetta in bella vista? Probabilmente perché io, consumatore attento, abbia
in qualche modo la certezza che il prodotto in questione provenga da un metodo
di lavorazione accertato da secoli e, perciò, possa assicurarmi di aver
compiuto una scelta azzeccata. L’uomo ha una tale predisposizione a preferire
quasi sempre l’antico, piuttosto che il nuovo. Evidentemente perchè ciò che
proviene dal passato è stato comunque testato, collaudato, provato e
precedentemente esperito. Invece ciò che sarà incute timore e scetticismo; è
temuto proprio per il fatto che prima non ci è ancora passato sopra nessuno. Il
futuro provoca un senso di smarrimento e di puro terrore: è aprire una porta
affacciata sul non-si-sa. Puntare sul nuovo è un rischio molto azzardato, che
comporta un prezzo da pagare altissimo e la vaga possibilità di una vittoria,
magari precaria.
Ma se la vincita
fosse, al contrario, non dico esorbitante, ma, anche solo ragionevole? Se la
scommessa comportasse, non dico un radicale cambiamento, ma comunque dei
vantaggi? Io penso che si tratterebbe di un piccolo passo avanti molto
significativo, un miglioramento importante.
Eppure noi preferiamo
andare sul sicuro: scegliamo le antiche ricette, la tradizione millenaria, le
abitudini consolidate. Magari ci rendiamo conto che una determinata
consuetudine non è proprio il massimo, che, insomma, ci potrebbe essere di
meglio. Ma piuttosto che tendere verso il nuovo, ci rifugiamo nelle nostre
misere e collaudate sicurezze.
Ed ecco che se i
biscotti di Nonna Lucia, penso, venissero realizzati in maniera totalmente
innovativa, magari utilizzando prodotti biologici, tramite una lavorazione che
sfrutta l’energia alternativa e fossero smerciati in modo eco-sostenibile, per
esempio venduti sfusi, farei volentieri a meno dell’ Antica ricetta - dal 1920.
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