Ogni cosa è battezzata.
L’aria si pulisce gli occhi.
Si genuflettono i rami e si fanno le ossa.
Le foglie tremano prive
di lamento, in attesa della reincarnazione.
Mi osservano i
tronchi, contemplando la cerimonia e tonificando gli arti.
La terra si purifica
e ripulisce il sangue
che le corre in grembo e nutre le radici fameliche.
Nel sottosuolo le
bestie addormentate si godono il mistero, sognando la dolce primavera.
Le fiere in superficie mettono pelo e mandano un passerotto,
loro messaggero, in avanscoperta:
«Niente nuove» mugghia
l’ugola di un cane.
La campagna è saggia e rimbocca i suoi semi.
I giochi dei bambini sono invocazioni di bene
e i loro giubili augurano fortuna.
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