8/12/2009
Oramai Rete 4 ci ha abituato a tutto: dalla propaganda politica del Tg 4, ai film western esaltatori della patria
e del nazionalismo (meglio se americano), ai Don Camillo e Peppone. Lo scorso
martedì, 8 dicembre, Festa dell’Immacolata Concezione, è andato in onda “L’avvocato del diavolo”, film del 1997, diretto da Taylor
Hackford.
Ad una prima lettura, il thriller regge molto bene: una
trama scorrevole, accattivante, ricca di colpi di scena; dialoghi ben
strutturati adornati da qualche citazione autorevole ("meglio regnare
all'Inferno,
che servire in Paradiso"
di John Milton, tra l’altro il nome stesso del personaggio di Al Pacino);
personaggi ben caratterizzati, interpretati da un cast di tutto rispetto (Al
Pacino è davvero “diabolico”).
Ma se andiamo oltre la superficie della pellicola, ecco che
sveliamo una fitta rete di simboli e allusioni, che svelano la reale natura del
film.
Primo. Il film era marchiato dal bollino rosso, dal momento
che sono presenti chiare scene di sesso. Tuttavia penso che bisognerebbe farlo
vedere al catechismo. Perché racconta per filo e per segno la classica
storiella che ci hanno inculcato fin da bambini preti e parroci. Vale a dire
che Satana esiste ed è in mezzo a noi, nascosto nel denaro, nella droga, nei
piaceri carnali. (Ora, non metto in dubbio che soldi, cocaina e sesso
libidinoso possano condurre alla caduta umana. La mia analisi si limita
soltanto a presentare l’opera così come l’ho percepita). Non a caso il
lungometraggio è stato trasmesso da Rete 4, e per di più il giorno dell’
Immacolata Concezione!
Secondo. Sono presenti ovunque evidenti pregiudizi di natura
sociale, culturale e, perché no, razziale. Notate, infatti, le volte in cui
compare la mostruosa maschera demoniaca: sul volto di una donna nera, di una
donna dai tratti somatici asiatici, di una donna dai capelli rossi, di una
donna visibilmente sovrappeso, di due barboni. In ben quattro occasioni la demonio
appare in veste di donna: si può parlare di misoginia? Due di
queste donne “indemoniate”sono fisicamente diverse dal modello
di uomo bianco: denigrazione
razziale?Ancora, le persone coi capelli rossi, come ci insegna Verga nella
nota novella “Rosso Malpelo”, erano tradizionalmente tacciate dal senso di
comune di essere creature alleate al demonio. Non è forse uno stupido e vecchio
pregiudizio che il tempo, a quanto pare, non ha scalfito? La donna sovrappeso e
i barboni, infine, rappresentati come incarnazione del diavolo. Ricapitolando:
la donna, l’ “altro” in quanto diverso e quindi malvagio, l’obesità e
l’accattonaggio sono i mali della società. Ma non finisce qui.
Terzo. Come appare Lucifero nel mondo terreno? Il
proprietario di un gigante studio legale. Il regista sembra volerci dire che la
giustizia, nella sua complessità, può divenire anch’essa un male della civiltà,
perché retta da Belzebù in persona! Invece penso che, coi tempi che corrono,
sia fondamentale essere fiduciosi nel lavoro dell’apparato giuridico,
ovviamente con le opportune precauzioni.
Insomma, la “cattiva maestra televisione” di Karl Popper
continua a impartire lezioni, inculcandoci precisi messaggi impliciti. Altro
che messaggi subliminali!
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