Skyline
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Foto di Federica Boffa |
Penso che le differenze materiali che si
riscontrano a occhio nudo tra il continente europeo e il Nord America siano
soltanto le conseguenze reificate di diversi apparati cognitivi, ovvero gli
esiti di due modelli gnoseologici opposti. Il cervello europeo, infatti,
generalmente seziona, divide, separa, mentre quello americano spazia,
volteggia, si libra in regioni mentali che, al cospetto, il Cielo delle Idee
platonico è un pertugio sotterraneo. In altri termini, la nostra logica argomentativa
ci costringe a ragionamenti coerenti, cronometrati, che partono da determinate
premesse per dedurre conclusioni misurate, attraverso inferenze dialettiche e
dimostrative. Perciò siamo soliti esaminare, analizzare, frazionare, scomporre
in unità più piccole un dato insieme di problemi. Viceversa, l’intelletto
statunitense racimola i pezzi dell’esperienza per poi plasmare impensabili
composizioni immaginative, con cui decolla definitivamente senza più badare ai
vincoli terrestri. Sono portato a sostenere questa tesi dalla constatazione che
solo pensando in grande e Il Grande è possibile ideare, progettare e, infine, realizzare
sulla terra cose così smisurate come i grattacieli, decisamente inconcepibili
per l’encefalo di un europeo, abituato a volare prudentemente a bassa quota.
Certo, non è da trascurare la componente, per così dire, storica di tale
differenza, ossia il fatto che nel momento in cui il Vecchio Continente era
pervaso da una certa nostalgia romantica volta alla gelosa conservazione e
salvaguardia del proprio patrimonio del passato, sulle immense distese abitate
dai Nativi era tutto ancora da fare. In un certo senso, i padri pellegrini
giunti sul suolo americano hanno potuto dare sfogo ai loro più audaci disegni,
che mal si accordavano coi piani di lavoro mantenutivi della madre patria.
Ciononostante, resta evidente la diversa linea evolutiva che le due tipologie
di pensiero hanno seguito nel corso degli anni a venire. Salvo poi
intrecciarsi, successivamente, per contaminarsi a vicenda e mettere al mondo
creature mentali ibride che, nel giro di qualche anno, hanno infestato l’epistemologia
dell’intero pianeta. In linea di principio, quindi, possiamo affermare,
utilizzando un’altra immagine ancora, che mentre l’intelletto americano,
extra-terrestre, non ha confini, illimitato come una frontiera infinita, quello
europeo é un labirinto intricato, pieno di cunicoli e, per certi versi, a
misura d’uomo. Una conseguenza, forse inaspettata, di tale situazione è che,
contrariamente alla granitica, gravosa, gravitazionale pesantezza degli edifici
europei, ciò che trasmettono generalmente le strutture americane è un
inconsistente senso di leggerezza: i grattacieli paiono levarsi in cielo,
cosicché New York svolazza come una bandiera a stelle e strisce.
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