giovedì 30 maggio 2013

Scoop - Woody Allen

Commedia very british un po’ spy story e un po’ ghost tale, in cui si celebra l’elogio dell’ironia: «Se tutti avessero un po’ di sense oh humor, non saremmo di certo in questa condizione!». Un bersaglio che scorre nelle vene del regista è senz’altro la religione come forma moderna di superstizione: «Tu sei ortodossa: pensi che i tuoi accetteranno un serial killer?» Altra battuta sarcastica e dissacrante: «Io di famiglia sono ebreo; poi, crescendo mi sono convertito al narcisimo.» Altra critica nei confronti della psicologica e, in particolare, alle presunte tecniche di memorizzazione basate sull’associazione di oggetti e numeri alle cose da ricordare. Di Woody Allen mi fanno impazzire le battute, argute, frizzanti, raffinate come lame taglienti: «Non porto lenti a contatto: non mi piace infilarmi le dita nelle palle degli occhi.» «Per me la felicità è finire una cena senza avere il bruciore di stomaco.» «Siamo morti, ma non dobbiamo mica essere depressi!»


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